Al Fermi la città tridimensionale

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Mantova è pronta a balzare a piedi pari nel futuro grazie a “Made in Italy, make in Mantova”, progetto pilota presentato ieri mattina a Palazzo Te che coinvolgerà gli studenti dell'istituto superiore “Fermi”.

I ragazzi, circa sessanta, durante i mesi estivi avranno l'opportunità, all'interno del FabLab allestito tra le mura scolastiche, di scansionare, analizzare e ricreare in 3D i principali elementi architettonici della nostra città, che diventeranno così patrimonio permanente del tessuto culturale mantovano, a disposizione di tutti in ogni momento. Il progetto è supportato dall'amministrazione comunale e dal polo territoriale del Politecnico di Milano e si basa su tre concetti di fondo.

Il primo è la salvaguardia dei beni culturali, aspetto sempre più importante, sul quale si fonda l'identità di un territorio. Il secondo è la valorizzazione dell'economia collaborativa nelle sue molteplici forme di espressione, tra le quali troviamo anche gli spazi di coworking.

Il terzo, infine, è l'approfondimento dei metodi e delle tecniche attinenti la cultura maker, della quale le stampanti 3D sono la massima espressione: «Si tratta di un progetto importante – ha detto l'assessore alle politiche giovanili Andrea Caprini – in un anno come questo che ci vede capitale della cultura. È fondamentale far dialogare il patrimonio culturale con il mondo digitale e le nuove culture. Ma il Comune - avverte l’assessore - non si ferma qua. Stiamo lavorando con Google per la completa digitalizzazione del patrimonio culturale cittadino e sabato e domenica presenteremo la nuova app, per un'immersione totale in quella che è stata definita “Phyigital city” (fisica+digitale). Lavoreremo poi per inserire il Virgilian Code, linguaggio di programmazione, per dare ai giovani gli strumenti adeguati».

Il progetto “Made in Italy, make in Mantova”, finanziato dal ministero istruzione, ricerca e università, rappresenta anche un bel passo in avanti sul fronte dell’alternanza tra scuola e lavoro: «Nel periodo estivo – spiega Andrea Poltronieri, project manager del FabLab del Fermi – sessanta studenti scansioneranno (40 ore), modelleranno (40 ore) e produrranno in 3D (20 ore) trenta tra i principali monumenti cittadini, come Palazzo Te, le Pescherie di Giulio Romano, ponti e porte di accesso alla città, acquisendo competenze e metodi della digital fabrication. Nei prossimi anni - conclude - partirà poi il progetto “Patrimonio in digitale”, che coinvolgerà dieci istituti della provincia e oltre 400 studenti».

Nicola Artoni

Gazzetta di Mantova, 7 aprile 2016