Evento dell'8 gennaio Welfare CO-Mantova
MANTOVA. Sessanta studenti di sei diversi istituti della provincia impegnati a identificare i bisogni non intercettati dal sistema di welfare: è quanto prevede il progetto di alternanza scuola-lavoro presentato ieri mattina al Mamu. Sarà uno stage che proseguirà fino al prossimo anno scolastico.
Come previsto dalla legge 107 introdotta lo scorso luglio, anche i licei, non solo gli istituti tecnici e professionali, devono avvicinarsi al mondo del lavoro. È questo che ha spinto i licei di scienze sociali di Asola, Gonzaga, Mantova, Ostiglia, Suzzara e Viadana con la collaborazione della Camera di commercio, di Promoimpresa, della Provincia, dell'ufficio scolastico territoriale e dei sei piani di zona a presentare l'iniziativa alla Fondazione Cariverona che l’ha finanziata, insieme a Promoimpresa.
Gli studenti, che ieri mattina si sono radunati nell'auditorium del MaMu per assistere all'avvio dei lavori dato dalle istituzioni, saranno i protagonisti del progetto. I ragazzi faranno infatti parte di sei staff di ricerca, uno per ogni istituto, che avranno il compito di identificare i bisogni non intercettati dal sistema di welfare territoriale e di provare a trovare una soluzione per ciascuno di essi. In concreto, verranno somministrate interviste a 1.800 (trecento per ogni distretto) famiglie prescelte, raccogliendo una mole di testimonianze che «molto raramente ha uguali in queste tipologie di indagini» afferma la ricercatrice Roberta Furlotti, che alla conferenza ha spiegato nel dettaglio come sarà strutturato il progetto.
Le informazioni e le soluzioni confluiranno in un report per ogni istituto che verrà poi esposto alle istituzioni e alla popolazione. «Ciò di cui abbiamo bisogno - interviene Andrea Caprini, assessore del welfare e delle politiche giovanili del Comune di Mantova - è un ammodernamento delle risposte che offriamo. La realtà intorno a noi sta cambiando e le necessità delle persone con essa. Un dato che per esempio è in crescita è quello relativo alla tutela dei minori. Dal 2014 al 2015 si è passati da 388 a 440 ragazzi tutelati. Perché? Cosa sta accadendo? Con questo progetto potrete aiutarci a capirlo».
Noemi Eleonora Biagi